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Aggiornato il 05/05/2025
LA GROSSA COMETA di SARABAT
C/1729 P1
La cometa del 1729 non è stata particolarmente brillante, nota anche come C/1729 P1 o Cometa Sarabat, è una cometa con presunta orbita parabolica, con una magnitudine assoluta (H) di -3 mag, la più brillante mai osservata per una cometa, è quindi considerata potenzialmente la più grossa cometa mai vista, per dimensioni.
Scoperta:
La cometa fu scoperta nella costellazione dell'Equuleus da padre Nicolas Sarabat, professore gesuita di matematica, a Nîmes la mattina presto del 1° agosto 1729.
Al momento della scoperta la cometa passava all'incirca nel punto più vicino al nostro pianeta, avvicinandosi alla Terra fino a circa 3,1 UA (460.000.000 km) e aveva un'elongazione di 155 gradi dal Sole.
Osservazioni:
Osservando ad occhio nudo, Sarabat vide un oggetto simile a una debole stella nebulosa e all'inizio non era sicuro se fosse una cometa o parte della Via Lattea .
Il chiaro di luna ha interferito con le osservazioni di Sarabat fino al 9 agosto, ma dopo aver recuperato l'oggetto e aver tentato di rilevarne il movimento senza l'ausilio di strumenti di misurazione, si è convinto di aver trovato una nuova cometa.
La notizia della scoperta è stata passata a Jacques Cassini a Parigi, che è stato in grado di confermare la posizione della cometa, anche se con estrema sorpresa per quanto poco si fosse spostata dalla prima osservazione quasi un mese prima. Il 26 agosto, la cometa aveva un diametro di 1,5' e una luminosità prossima a 3,5 magnitudini.
Il 31 agosto, Cassini scrisse che si vedeva difficilmente ad occhio nudo, ma nel telescopio si vedeva come una stella nebulosa con una chioma che la circondava, e poi fu osservata da Cassini e Maraldi anche il 2 e 3 settembre, osservazioni che ripresero passata la presenza della Luna, e ne determinarono le posizioni fino al 26 settembre. Dopo la Luna Piena, Cassini e Maraldi, ripresero ad osservarla dopo il 10 ottobre 1729, fino al 27 ottobre registrandone le posizioni, proseguendo poi a periodi alterni a novembre, dicembre e gennaio quando ormai si era molto indebolita.
Cassini poté continuare l'osservazione fino al 18 gennaio 1730 quando riuscì a rilevarne l'ultima posizione, mentre era di 8a magnitudine e si trovava a circa 5,14 UA dalla Terra, momento in cui la cometa si trovava nella costellazione della Vulpecula, poi vu vista l'ultima volta il 21,7 gennaio 1730 in modo incerto. Questo è stato un periodo straordinariamente lungo per l'osservazione di una cometa, sebbene non sia mai salita al di sopra della magnitudine apparente 3-4, all'incirca la luminosità della Galassia di Andromeda.
[Cometography: Ancient-1799 (Kronk) p.394-396] .
Dimensioni:
Essendo rimasta visibile, anche se debolmente ad occhio nudo, e fu osservata per quasi sei mesi in totale, questo suggerisce che la sua magnitudine assoluta o luminosità intrinseca era insolitamente alta, forse fino a -3,0.
È quindi riteniamo molto probabile che la cometa del 1729 fosse un oggetto eccezionalmente grosso, con un nucleo cometario dell'ordine di oltre 100 km di diametro, o forse di più.
Orbita:
L'orbita della cometa, successivamente calcolata da John Russell Hind, che aveva superato il perielio il 16 giugno 1729, mostrava una inusuale distanza del perielio di circa 4,05 UA, che era appena all'interno dell'orbita di Giove.
Sono state utilizzate solo 3 osservazioni per determinare l'orbita di questa cometa, e vista l'incertezza ne possiamo dedurre solo un'orbita parabolica altamente inclinata di circa 77° rispetto all'eclittica, che risulta quindi prograda.
DATI : | |
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Epoca | 2352731.148 (16 giugno 1729) |
Arco di osservazione | 135 giorni |
Numero di osservazioni | 3 ( molto poco determinato ) |
Distanza Perielio | 4.05054 UA |
Eccentricità | 1.0 (presunto) |
Inclinazione | 77,095 ° |
Dimensioni | ≈100 km? |
Ultimo perielio | 16 giugno 1729 |
A cura di Andreotti Roberto.