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ELENCO POST:

martedì 28 maggio 2024

LA COMETA C/1998 G3 (SOHO). by Trygve Prestgard.

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Aggiornato il 27/05/2024


La storia della cometa C/1998 G3 (SOHO)

Una cometa non appartenente a nessun gruppo

Tra le 5000 comete vicine al Sole identificate da SOHO/LASCO, la stragrande maggioranza appartiene alle famiglie cometarie (in particolare al gruppo di Kreutz ). Questo post descrive il caso di C/1998 G3 (SOHO), una cometa non appartenente a nessun gruppo che probabilmente ha raggiunto un picco di luminosità di magnitudine +4 o +5. Inoltre, era anche sufficientemente luminoso (almeno nell’UV) da poter essere tracciato nelle immagini SWAN già due settimane prima del perielio. Ciò è particolarmente raro per qualsiasi cometa SOHO. Nonostante ciò, la cometa svanì a causa della disintegrazione e/o dellla sfavorevole geometria osservativa.

Fig. 1: Animazione che mostra il transito della cometa C/1998 G3 (SOHO) attraverso le riprese di SOHO/LASCO C3. La cometa si è allungata rapidamente dopo essere entrata nel campo visivo, per poi sbiadire rapidamente alla fine dell'animazione. Si può vedere la prova della ramificata “nube di detriti” della cometa che si sposta verso nord dopo il perielio. Credito immagine: ESA/NASA SOHO/LASCO C3 .

C/1998 G3 (SOHO) era una cometa non appartenente a nessun gruppo, identificata da Kevin Schenk, uno scienziato della NASA del team SOHO/LASCO. La cometa può essere vista entrare nel FOV di SOHO/LASCO C3 il 10 aprile 1998 (Fig. 1); spostandosi rapidamente verso sud-ovest prima di entrare nella parte in basso a destra del FOV C2 il 12 aprile (Fig. 2). Dopo essere uscita da C2 la cometa svanì rapidamente, apparendo molto diffusa mentre si spostava verso nord. Ciò potrebbe essere dovuto alla geometria osservativa e/o alla disintegrazione (coerente con la sua morfologia, vedi sotto). Indipendentemente da ciò, la cometa era facilmente rilevabile in SOHO/LASCO prima e attorno al perielio. Si stima approssimativamente una magnitudo di picco di +4 o +5. Questo è significativamente più luminoso della maggior parte delle comete SOHO. La luminosità è stata probabilmente aumentata dalla diffusione in avanti.

Fig. 2: Animazione che mostra il rapido passaggio della cometa C/1998 G3 (SOHO) attraverso il FOV di SOHO/LASCO C2. Da notare come la cometa fosse già chiaramente allungata , in quanto probabilmente si era già disintegrata. Credito immagine: ESA/NASA SOHO/LASCO C2.

Si noti che la cometa aveva un aspetto allungato subito dopo essere entrata nel FOV SOHO/LASCO (Fig. 1). Questa morfologia è indicativa di una cometa in disintegrazione. Infatti, in SOHO/LASCO C2, l'oggetto non presenta alcuna testa (Fig. 2). A quel punto, si sospetta che fosse già andata in pezzi. Più specificamente, è probabile che la “coda” fosse un “campo di detriti”, ovvero un’attività cometaria guidata da un nucleo attivo. Questo tipo di caratteristica è molto comunemente osservata nelle comete SOHO/LASCO (Fig. 3).

Fig. 3: Due esempi di comete SOHO con morfologie simili a C/1998 G3 (SOHO): “code” allungate e luminose (scie di detriti). Credito immagine: ESA/NASA SOHO/LASCO C2.

Secondo la IAU , sulla base dell'arco di osservazione limitato (1998 04 10,5 – 1998 04 13,6), C/1998 G3 aveva una distanza del perielio di soli 0,0354 UA. Inoltre, considerando le dimensioni intrinsecamente piccole della cometa, non sorprende che non sia riuscita a sopravvivere al suo incontro con il sole. Considerando la sua natura molto debole, oltre alla sfavorevole geometria osservativa, si sospetta che sarebbe stata impossibile riprenderla dalla Terra (a differenza del caso di C/2015 D1 ), anche utilizzando attrezzature moderne.

Prima di entrare nel FOV SOHO/LASCO, la cometa era visibile per oltre una settimana nelle immagini SOHO/SWAN UV “Comet Tracker” (Fig. 4). Ciò significa che le osservazioni si estendono quasi due settimane prima del suo passaggio al perielio. Come mostrano le immagini SWAN, si può vedere C/1998 G3 illuminarsi prima di dirigersi dietro l’occultatore “solare” SOHO/SWAN. È interessante notare che non è stata elencata come rilevato in SWAN da Mäkinnen et al. (2001), e si sospetta tuttavia che queste osservazioni “pre-ripresa” siano state notate più recentemente. Se sarebbero utili per vincolare un’orbita migliore, considerando però la bassa risoluzione delle immagini SWAN.

Fig. 4: Cometa C/1998 G3 (SOHO) vista in SOHO/SWAN, tra il 27 marzo e il 5 aprile 1998. Credito immagine: ESA/NASA/LATMOS SOHO/SWAN.

Riferimenti:

Mäkinen, JTT, Bertaux, JL, Pulkkinen, TI, Schmidt, W., Kyrölä, E., Summanen, T. & Lallement, R. (2001). Comets in full sky maps of the SWAN instrument-I. Survey from 1996 to 1998. Astronomy & Astrophysics, 368(1), 292-297.

Ad eccezione delle fonti di cui sopra, questo post del blog si basa sul mio esame e sulle mie interpretazioni dei dati SOHO/LASCO e SOHO/SWAN disponibili al pubblico :

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A cura di Trygve Prestgard.

Tradotto da Andreotti Roberto - INSA.

sabato 11 maggio 2024

LA COMETA del 1376 . by Andreotti Roberto - INSA.

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Aggiornato il 11/05/2024

LA COMETA del 1376

La C/1376 M1 è una cometa osservata ad occhio nudo durante l'estate del 1376.
Fu scoperta il 22 giugno 1376 dagli astronomi cinesi nella costellazione della Balena (Cetus), solo 5 giorni prima che effettuasse il passaggio ravvicinato alla Terra ad una distanza di 0,1758 UA.
Fu poi osservata l'ultima volta l'8 agosto 1376, mentre si trovava a 1,23 UA dalla Terra e a 0,58 UA dal Sole, con un'elongazione di circa 28°.

Resoconti osservativi:
Per questo evento vi riportiamo i racconti redatti nell'estremo oriente (Cina, Corea e Giappone), che nel Medioriente (Damasco, Syria).


 - ESTREMO ORIENTE:
Dalle cronache imperiali cinesi, i testi Ming-Shih (1739, 27/6b) e Hsu Wen-Hsien T'ung-K'ao (1586, 215/32a), similarmente riportano le seguenti note:
'' Nel giorno di Wu-Tzu del sesto mese lunare (22 giugno), del nono anno dell'epoca Hung-Wu (1376), una stella grande come una pallina e di colore bianco si fermò a Thien-Tsang (pancia della Balena). Superò Wai-Phing (Parte meridionale dei Pesci) e Chuan-She (ε, ζ Persi e dintorni), entrò nel Recinto di Tzu-Wei (zona circumpolare nord), spazzò Wen-Chhang (spalle dell'Orsa Maggiore) e indicò Nei-Chhu (zona del Drago sopra il Gran Carro). Quindi entrò nel Chang (26° palazzo lunare). Nel giorno I-Hai del settimo mese lunare (8 agosto) scomparve alla vista ''.
Sempre dalla Cina, nel testo Ming-Hui-Yao (1865, p.1317), si trova scritto:
'' Durante il settimo mese lunare del nono anno dell'epoca Hung-Wu (dal 17 luglio al 15 agosto 1376), una cometa (Po-Hsing) è stata vista a Pei-Tou (Gran Carro dell'Orsa Maggiore) ''.
Il capitolo astronomico del testo coreano Koryo-Sa (1451, cap.47), riporta questa nota:
'' Nel giorno di Wu-Shen del sesto mese lunare del secondo anno del regno di Sin-U (12 luglio 1376), una cometa (Hui-Hsing) apparve a Wen-Chhang (spalle dell'Orsa Maggiore) con i suoi raggi che puntavano verso il recinto di Tzu-Wei (zona circumpolare nord). Nel giorno di Chia-Yin del settimo mese lunare (18 luglio) è stato visto a ovest di Wen-Chhang a circa 4-5 cubiti di distanza. I suoi raggi puntavano verso la "scatola" di Pei-Tou (il ''quadrato'' del Gran Carro) ''.
Dall'impero del Sol Levante, i testi giapponesi Dai-Nihon-Shi (1715, cap.359) e Nihon Temmon Shiryo (Kanda, 1935), similarmente riportano la seguente annotazione:
'' Il 23° giorno del sesto mese lunare del secondo anno del regno di Tenju (10 luglio 1376) una cometa (Hui-Hsing) apparve a nordest. Misurava oltre 3 cubiti ed era di colore bianco. L'8° giorno del settimo mese lunare (25 luglio), fu invece vista a nord-ovest misurando oltre 10 cubiti, e al mattino ricomparve a nord-est ''.
[Ho Peng Yoke (1962) n.474 p.199].


 - MEDIORIENTE:
Anche due testi musulmani, in riferimento a questo anno (1376), riportano testimonianze che danno conferma di questo evento.
Il testo Inba' al-ghumr bi-anba' al-'umr fi al-Tarikh (1449), Riporta:
'' Una grande stella è apparsa a Damasco (Siria) con lunghe ciocche di capelli dalla direzione ovest durante il tempo delle preghiere notturne. Alla fine della notte, la sua simile apparve sul lato est del Monte Qasiyun ''.
Nel testo Tarikh (1448), si trova scritto:
'' Durante il mese di Safar (giugno-luglio) una stella con lunghi capelli si alzò dalla direzione ovest. Appariva alle preghiere notturne davanti al Monte Qasiyun e scompariva dietro di esso, e alla fine della notte, riappariva oppure era un'altra simile, sul lato est del monte ''.
Nella sua traduzione dei testi, David Cook (1998), fa notare che il monte Qasiyun si trova a nord-ovest della città di Damasco.
[Cometography: Ancient-1799 - Kronk (1999) p.252-253].

Parametri orbitali:
L'orbita è stata calcolata da Ichiro Hasegawa che nel 1979, usando 3 osservazioni nell'arco di 47 giorni, ha potuto ricavare un'incerta orbita parabolica prograda, che risulta fortemente inclinata di ben 76,0° rispetto al piano dell'eclittica, con un Argomento del perielio di circa 81,0°, ed una Longitudine del nodo ascendente di circa 300,7° (2000.0).
Il passaggio al perielio è avvenuto il 31,7 luglio 1376, mentre si trovava ad una distanza di circa 0,550 UA dal Sole, quasi sopra il suo polo nord.

( Diagramma orbitale - JPL ).
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A cura di Andreotti Roberto.


sabato 4 maggio 2024

LA SECONDA COMETA del 1702 - C/1702 H1 (BIANCHINI-MARALDI). by Andreotti Roberto #INSA.

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Aggiornato il 04/05/2024

LA SECONDA COMETA 
del 1702
C/1702 H1 (BIANCHINI-MARALDI)

La C/1702 H1 (Bianchini-Maraldi) è una cometa osservata per pochi giorni tra aprile e maggio del 1702 mentre effettuava un passaggio particolarmente ravvicinato al nostro pianeta, difatti il 20 aprile 1702 è transitata a sole 0,0435 UA (circa 6.507.507 km) dalla Terra, ed era a 1,10 UA dal Sole con un'elongazione di circa 90°, dopo aver effettuato un simile passaggio anche con Venere pochi giorni prima.

Scoperta:
Fu scoperta il 20 aprile 1702 a Roma, dagli astronomi italiani Francesco Bianchini Giacomo Filippo Maraldi, che furono anche coloro che effettuarono le più precise rilevazioni delle posizioni sulla volta celeste, per stessa ammissione di Pingrè (vol.2 - 1784, p.38).

Osservazioni:
Oltre agli scopritori, la cometa fu osservata anche a Berlino da Maria M. Kirch e Hoffmann 2 ore dopo, e da De La Hire a Parigi solo dal 24 aprile, che ci fornì di un ampia relazione con una mappa celeste che ne riporta il percorso, anche se erroneamente sosteneva che questo evento fosse un ritorno di comete osservate precedentemente, solo in base alla ''somiglianza''.
De La Hire osserva la nuova cometa dal 24 aprile al 5 maggio del 1702 e consegna le sue osservazioni all'Academie Royale des Sciences con una Mémoire che contiene anche considerazioni generali sulla natura del fenomeno.

La traiettoria della cometa del 1698 è ridisegnata con una linea continua nella prima e nella seconda parte della tavola allegata alla memoria: le posizioni sono identificate  dalle lettera latine maiuscole A-E per i giorni tra il 2 e il 7 e con F-K dal 9 al 13. Nell'ultima sezione in basso della tavola troviamo ancora il percorso della cometa del 1698 dal giorno 13 al 28, lettere L-P, che è possibile confrontare con quello della cometa del 1702 osservata da De La Hire dal 24 aprile al 5 Maggio, lettere latine minuscole a-g, linea tratteggiata ).

La tavola riportata qua sotto relativa al tragitto della cometa della primavera del 1702 riassume le osservazioni effettuate da Francesco Bianchini e da Maraldi tra il 20 aprile e il quattro di maggio. 
La cometa viene rilevata in 11 posizioni ed il suo passaggio è disegnato tra diciassette stelle delle seguenti costellazioni o parti di costellazione: La mazza d’Ercole, la testa del Cigno, La Freccia , la coda dell’Aquila, Ofiuco, e Serpente. Le stelle non sono denominate ma nella relazione ricevono le lettere greche secondo il catalogo di Bayer. La tavola e anche la linea che descrive la traiettoria della cometa non presentano reticoli e tacche graduate di riferimento.


Nella lettera che invia a Cassini e che viene pubblicata in testa alla Mémoire che quest’ultimo presenta all’Accademia, Bianchini racconta di essere stato in un primo momento nel dubbio di aver osservato una nebulosa o un piccolo ammasso di stelle, perché ciò che osservava  si confondeva con il fondo della Via Lattea ed era molto simile alla Nebulosa del Granchio. Soltanto dopo averla riosservata più alta sull’orizzonte la riconosceva come una cometa circondata dalla sua chioma e in veloce movimento rispetto alle piccole stelle tra le quali era immersa.

Bianchini osserva la cometa con un cannocchiale costruito da Campani di 10 piedi che presenta un campo intorno al mezzo grado. Il metodo utilizzato per posizionare la cometa è quello di rilevarne la posizione relativa rispetto a delle linee di ascensione retta e declinazione che collegano le stelle più luminose dell’Aquila del Cigno e della Freccia e di riportare quindi tale posizione relativa su un Globo celeste del Blaeu, sul quale può essere letta l’entità della declinazione e dell’ascensione retta. Bianchini deduce da queste misurazioni che il movimento della cometa per il primo giorno è di dodici gradi di un cerchio massimo in direzione contraria a quella dei segni zodiacali. L’astronomo di Roma osserva la cometa per altre due notti intervallate da alcune con brutto tempo e con l’aiuto di un altro telescopio munito di reticolo ne determina la posizione  con più precisione.

Dopo aver presentato l’estratto della lettera di Bianchini, Cassini confronta i dati ottenuti da questi con quelli osservati da Leibnitz a Berlino dove la cometa era stata scoperta alle ore una e trenta del 21 aprile. Le osservazioni dai due diversi osservatori danno per la cometa una differenza in A.R. di un grado ma Cassini non se la sente di giustificare questa differenza come una misura della parallasse della cometa. Infatti una tale misurazione richiede un numero superiore di osservazioni e distribuite in più notti. Prima di continuare ad esaminare la traiettoria della cometa con altre osservazioni di Bianchini e di Maraldi, Cassini si sofferma lungamente sul problema di calcolare i parametri dell’orbita di una cometa onde prevederne il ritorno o di riconoscerla come una cometa già apparsa negli anni precedenti e conclude che una teoria completa del moto delle comete ancora non esiste.

La parte conclusiva della memoria è dedicata alle ultime osservazioni di Maraldi e Bianchini che permettono di calcolare la posizione della cometa per i giorni dal uno al quattro maggio, difatti l'ultima osservazione della cometa fu fatta da Bianchini e Maraldi il 5 maggio 1702, mentre si trovava a 0,23 UA dalla Terra e a 1,23 UA dal Sole.
Comunque tutti l'hanno descritta come una "stella nebbiosa" appena sopra l'orizzonte.


Parametri orbitali:
Un'orbita parabolica prograda è stata calcolata da Buckhardt nel 1807, da 5 osservazioni nell'arco di 11 giorni, e risulta che è inclinata di soli 4,375° rispetto al piano dell'eclittica, con un Argomento del perielio di 309,637°, ed una Longitudine del nodo ascendente di 193,294°.
Il passaggio al perielio è avvenuto prima della scoperta, il 14,107 marzo 1702, mentre si trovava ad una distanza di 0,64683 UA.

Diagramma orbitale al perielio - JPL ).

Secondo uno studio del 1991 di Lubor Kresak & Margita Kresakova, dall'analisi dei suoi parametri orbitali possiamo dire che al 95% si tratta di una cometa della famiglia dinamica gioviana, e cioè di breve periodo, inferiore ai 20 anni. [Link] .
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A cura di Andreotti Roberto.